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Essere vegetariani: dissertazione semiseria

Essere vegetariani: dissertazione semiseria

Il mondo sarà anche bello perché è vario, ma l’estenuante lotta tra vegetariani ed onnivori a volte può risultare snervante. Anche se i vegetariani sono ancora una larga minoranza, il loro numero continua a crescere. L’Italia, che sorprendentemente è il secondo paese al mondo con più vegetariani (il primo è l’India), conta quest’anno 8 milioni di vegetariani su 60 milioni di persone. Il sospetto che qualcuno bari, proclamandosi vegetariano anche se non lo è, è forte. Perchè essere vegetariani in Italia oggi è una dura lotta. Se infatti fosse come ci dicono le statistiche non credo che mi ritroverei sempre come unico commensale vegetariano di ogni tavolata, quello da prendere puntualmente di mira con le solite domande tipo:

Ma dove le prendi le proteine? – Di proteine ho fatto il pienone durante gli anni da mangiatrice di carne, ora è il momento di fare scorte di vitamine.

Quando la conversazione si mantiene su un piano civile tu vegetariano inizi ad elencare e spiegare tutti i motivi che ti hanno portato ad operare questa scelta e il tuo interlocutore ti ascolta apparentemente interessato, mentre dentro di sé è indeciso se chiamare oppure no la neuro. A volte però l’interlocutore non si tiene per sé le sue riflessioni ma è ben intenzionato ad esprimere apertamente quanto ti ritenga pazzo te e tutti i vegetariani di questa terra. A quel punto la lite è inevitabile, perché tu smetti di pensare che la persona che hai davanti è solo poco informata, ma ti convinci a tua volta che si tratta di un pazzo che nega l’evidenza. E l’evidenza è che la carne fa male. Si tratta ormai di un dato di fatto non solo proclamato a gran voce da un gruppo di pazzi visionari, ma di una verità riconosciuta anche dalla scienza. Ci sono studi scientifici, come il The China study, che lo provano, ed emeriti studiosi come Veronesi che lo sostengono. E il latte e le uova sono equiparabili alla carne, quindi via pure quelli. Certo c’è chi contesta che bisogna mangiare poco di tutto ma fermiamoci un attimo e usiamo un po’ di logica: se una cosa mi è completamente inutile e per giunta è pure dannosa per quale ragione devo mangiarla?

Perché è buona. – Sì, come no. Come la suola di una scarpa. De gustibus …

Considerato che ci sono alternative vegetali mille volte più buone, salutari e leggere, non vedo perchè procrastinare in questa cattiva abitudine. Forse non sono ancora capillarmente diffuse. Questo è il problema. Ma qualcosa si muove se è nata addirittura una catena di fast food vegani. Grande la soddisfazione di vederci arrivare a frotte anche i non vegetariani che, seppure ridicolizzando, si lasciavano poi tentare da quelle delizie.

Se non fa leva sugli animi l’argomento salute, difficile che se ne possa trovare uno più convincente. In fondo ogni giorno compiamo consapevolmente molte azioni che fanno male alla nostra salute, come ad esempio fumare, ben consapevoli del danno ma giustificandoci dicendoci che qualche piccola gioia nella vita ce la dobbiamo pur concedere. Ma da quando inalare fumi tossici è diventata una gioia? Da quando nutrirci di cadaveri è diventata una gioia? Da quando ci hanno insegnato che è così. Infatti non siamo noi a decidere cosa è buono e cosa non lo è, cosa ci piace e cosa non ci piace, ma è la società a deciderlo per noi (in molti paesi mangiare insetti è considerata una cosa normale perchè in quelle società ti insegnano fin dalla nascita che lo è). La società che determina i nostri gusti in Occidente è nelle mani di quelli che hanno forti interessi economici da curare e che ci insegnano che mangiare è una gioia (ma ingrassare non lo è) e non ci dicono che invece possiamo ricavare un più grande piacere nel fermarci a guardare un tramonto, nel camminare sul bagnasciuga, nel ballare in maniera sfrenata sulle note della nostra canzone preferita, nel cantare, nel leggere, nel parlare con un amico, nel giocare col nostro cane. Ma che cosa succede se proviamo a fare leva sulle argomentazioni etiche?

Ma l’uomo è cacciatore. – Se gli metti in mano un fucile, forse.

Ma l’uomo è onnivoro. – Lo è diventato per necessità e i risultati disastrosi sono evidenti.

Lo so che è crudele, ma è la catena alimentare. E’ la natura. – Cosa c’è di naturale nella detenzione in condizioni innaturali di migliaia di animali venuti al mondo in maniera innaturale solo per soddisfare un nostro presunto bisogno.

L’uomo non si proclama forse un essere razionale? L’uomo non si ritiene forse al di sopra degli altri animali? Allora la usasse questa intelligenza per fare scelte compassionevoli. Non possiamo equipararci agli animali, dominati solo dall’istinto, solo quando ci fa comodo. Se siamo in grado di provare compassione verso i nostri simili, dobbiamo essere in grado di provarla anche verso tutti gli altri. Siamo l’unico animale che capisce la differenza tra il bene e il male e il bene va perseguito sempre. Un bene inteso come rispetto verso chi è al di fuori di noi. Un bene inteso come compassione verso chi è al di fuori di noi. La mia libertà finisce dove incomincia la tua.

Che fatica essere vegetariani al giorno d’oggi! Per fortuna che ci consoliamo con delle gustose ricette vegetariane.

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